domenica 3 giugno 2018

FF The revolution of hearts - Capitolo 2

Fanfiction per Meine Liebe 

THE REVOLUTION OF HEARTS



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CAPITOLO 2


“Muori!” alzò il temperino pronta a colpire Erika in pieno volto… Erika chiuse gli occhi e… quando li riaprì trovò davanti a sé l’alta figura di Ed, che l’aveva protetta col suo corpo.
“Ed…” sospirò Erika.
“Cosa volevate fare alla mia preziosa sorellina?!” gridò Ed, con lo sguardo di fuoco.
“Eduard!” esclamarono le ragazze sorprese “ehm… noi…”
“Sparite dalla mia vista…” disse Ed, con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Poi si volse verso sua sorella e preoccupato le chiese, accarezzandole affettuosamente la testa:” Stai bene? Non ti hanno ferita vero?”
Erika lo guardò per un secondo, poi gli rispose:”… no stai tranquillo, non sono ferita… tu piuttosto… sei sicuro che il tuo braccio stia bene?”
Ed guardò il braccio che aveva alzato per proteggere Erika, era pieno di sangue.
“Si… non ti preoccupare…” sorrise Ed, nascondendo la ferita “… basterà bagnarlo e andrà via…”
“Mmm…” Erika non sembrava molto convinta.
“Hey…” sorrise Ed “… tranquilla… piuttosto non preferisci che ti accompagni? Non vorrei che tu ti trovassi di nuovo in pericolo…”
“Oh non preoccuparti! Pensa al tuo braccio invece… e poi è giusto che anche io me la sappia cavare da sola…” disse Erika sicura di sé.
“... d’accordo…” sospirò Ed, ricordandosi che quando sua sorella si metteva in testa qualcosa era impossibile farle cambiare idea “Ma promettimi che starai attenta…”
“Si…” sorrise Erika “…te lo prometto” poi si voltò e corse verso il dormitorio femminile.

… perché quelle ragazze mi hanno aggredita in quel modo? Sono certa che fossero delle fan di Orphe, ma… pensavo che una volta fidanzati lo avrebbero lasciato perdere… penso che sia meglio non farne parola con lui… si preoccuperebbe…

Erano questi i pensieri di Erika, mentre si dirigeva verso il dormitorio femminile.
Aveva uno sguardo triste e si sentiva molto amareggiata; in cuor suo sapeva che amava Orphe, ma non era sicura che mettersi con lui fosse stata una saggia decisione.
Così, con questo stato d’animo, non si accorse di aver sbagliato strada; capì di essere nei pressi del dormitorio maschile solo quando, mentre camminava a testa bassa, urtò una persona… Naoji.

“Oh… perdonami Naoji!” esclamò Erika.
“Madamigella Erika… stai bene?” le chiese Naoji preoccupato.
“… si…” il viso di Erika tornò a farsi cupo.
“…” Naoji la guardò per un secondo, poi sorridendo le disse :”Se hai qualche problema puoi parlarne con me… lo sai”
“…” Erika non disse nulla e abbassò lo sguardo.
“Ho capito…” sorrise Naoji “… non so cosa ti turba, ma conosco un ottimo metodo per alleviare la tensione”
Erika lo guardò incuriosita.

Il vento soffiava caldo tra i capelli di Erika e Naoji; si trovavano proprio sotto il ciliegio, che con i suoi rami sembrava in qualche modo proteggerli.
Erika teneva gli occhi chiusi, si stava concentrando… poi d’improvviso li aprì.
Tese l’arco e incoccò la freccia, con lo sguardo fisso sul bersaglio.
Naoji le si avvicinò da dietro e le alzò dolcemente le braccia, il suo respiro era proprio sul collo di Erika, ma la ragazza era troppo concentrata per accorgersene.
Quando Naoji si scostò, lei lasciò andare la presa e tirò la freccia proprio nel centro del bersaglio.
“Wow!” esclamò Erika con gli occhi che le brillavano.
“Un centro perfetto!” sorrise Naoji, poi le chiese:”Allora… stai un po’ meglio adesso?”
“Si… ti ringrazio Naoji! Sei un ottimo insegnante!” esclamò Erika.
“Ne sono molto onorato…” disse Naoji, sempre sorridendo.

Erika si congedò da Naoji e si incamminò verso il dormitorio femminile, ma non sapeva che qualcuno, dalla finestra del dormitorio maschile che dava sul cortile, aveva visto tutta la scena… Orpherus…
Orphe sapeva i sentimenti che Naoji nutriva nei confronti di Erika ed aveva piena fiducia nella ragazza… era di Naoji che faticava a fidarsi; sapeva bene quanto era difficile trattenere le proprie emozioni di fronte ad un ragazza così carina… lui stesso aveva dovuto trattenersi quando ancora Erika era alla ricerca di suo fratello e comprendeva quello che Naoji provava, anche adesso che lei stava con lui… ma non aveva alcuna intenzione di cedergliela… avrebbe combattuto per lei sino alla fine.
Erika era riuscita ad arrivare al dormitorio per l’ora di cena e si era seduta, come al solito, con Augusta, Minna e Marin.

“Erika-chan ma dove sei stata?! Ti abbiamo aspettata un sacco!” esclamò Marin non appena la vide arrivare.
“Scusate ragazze… mi sono trattenuta a parlare con Naoji e ho fatto tardi…” disse Erika.
“… eri con Naoji?” la voce di Marin si fece più cupa del solito, ma Erika non se ne accorse e le rispose:”Si, mi ha fatto tirare qualche freccia col suo arco per alleviare la tensione… e devo dire che ha proprio funzionato”.

Le ragazze parlarono ancora per un po’ e dopo andarono a dormire.
Nei giorni seguenti le ragazze e gli Strahl attuarono i preparativi per la festa di primavera; Erika e Orphe non avevano molto tempo per vedersi, impegnati com’erano.
Arrivò il tanto sospirato giorno in cui si sarebbe svolta la festa di primavera.
Erika si dava un gran da fare alla festa, gestiva alcune bancarelle, alternandosi con Augusta e Minna. Marin non era molto brava in quelle cose e si limitò ad esporre ai passanti le varie attrazioni della festa.
Finalmente Erika, su consiglio di Augusta, si prese una pausa e ne approfittò per cercare Orphe… almeno per la festa sarebbero riusciti a stare un po’ insieme.
Così iniziò a cercarlo, e dopo un po’ lo vide… Erika si fermò e guardò la scena pietrificata: Orphe era circondato da una marea di ragazze, che gli stavano appiccicate!
Rimase in uno stato di trans per un po’. Si sentiva sola e abbandonata; sapeva che Orphe era molto popolare tra le ragazze, ma non si sarebbe mai aspettata che loro gli girassero attorno anche durante la festa di primavera, specialmente ora che era fidanzato!
Con una maschera di desolazione e sconforto e con una gran confusione in testa, Erika si allontanò.
Corse verso un viale che portava al fiume e quando fu vicina alla riva rallentò, fino a fermarsi. Aveva lo sguardo chino e calde lacrime le rigavano il volto, quando… una voce alle sue spalle la fece girare di scatto.

“Madamigella Erika?” era Naoji.
“Ah sei tu Naoji…” disse Erika, asciugandosi in fretta il viso “Che ci fai qui?”
“Ero venuto qui sulla riva del fiume a guardare le stelle… tu piuttosto… che fai qui da sola in questo posto desolato? Pensavo che passassi la serata con Orphe…” disse Naoji, avvicinandosi a lei.
“… no, lui… preferisce la compagnia delle altre ragazze alla mia…” disse tristemente Erika.
“… se io fossi stato in lui…” disse Naoji, avvicinandosi di più a lei “… non ti avrei mai lasciato da sola…”

Naoji… perché dici questo?

Erika lo guardò sorpresa.
“Io non ti farei mai questo… non lascerei mai la persona più importante per me da sola…” disse Naoji dolcemente.
“… Naoji cosa…” Erika non finì mai quella frase, perché Naoji, prendendole dolcemente il braccio, la strinse in un caldo abbraccio.

Naoji?! Ma che stai facendo?! Se dovesse vederci Orphe…

Dei passi improvvisi li interruppero… era Orphe e aveva visto tutto.
Aveva uno sguardo serio e freddo, somigliava vagamente allo sguardo di Ludwig.

“Orphe!” esclamò Erika, staccandosi da Naoji.
Orphe non disse nulla, ma la guardava intensamente… rimasero a fissarsi per pochi istanti.
Dopo un lungo silenzio Orphe si voltò e disse freddamente:”… visto che ti piace così tanto passare del tempo con lui… io me ne vado…” detto questo se ne andò.
“Aspetta Orphe non è come pensi!” gli gridò Erika e fece per seguirlo, ma venne trattenuta per la manica da Naoji.
Si voltò a guardarlo e gli disse:”Naoji… ti prego lasciami andare da lui… io lo amo…” aveva uno sguardo disperato.
“…” Naoji la guardò per un secondo e poi le disse, lasciandole la manica:”D’accordo… vai pure…” e detto questo volse lo sguardo al fiume.
“… mi dispiace Naoji…” disse Erika, poi si volse e iniziò a correre.

Erika si mise a cercare Orphe dovunque alla festa, chiese anche a Ed se l’aveva visto, ma lui le rispose che non era passato di lì.
Ma quando lo chiese a Minna e Marin…

“Ragazze! Avete per caso visto passare Orphe di qui?”
“Mmm… non mi sembra…” le rispose Minna.
“Ma che dici Minna-chan? Se l’abbiamo visto poco fa con una ragazza a braccetto!  Mi sembra che si sia diretto verso l’altra sponda del fiume…” disse Marin.
“Marin!” gridò Minna, poi si volse verso di Erika che sembrava un relitto.
“ehm… Erika? Tutto bene?” chiese Minna timorosamente.

Erika non le rispose, ma si fiondò come un fulmine nella direzione indicatale da Marin.

Non mi importa se dovrò sopportare le angherie delle sue fan! Non mi importa se non possiamo sempre vederci e se abbiamo poco tempo da passare insieme! Per nulla al mondo vorrei perderlo!

E con questi pensieri Erika arrivò alla sponda del fiume, proprio dietro Orphe e la ragazza. Si fermò leggermente prima e si nascose in un cespuglio a spiarli.

“Orpherus… tu mi piaci da sempre…” disse la ragazza sconosciuta a Orphe, arrossendo.
Orphe si girò a guardarla, con uno sguardo privo di emozioni.
La ragazza, allora, avvicinò il suo viso a quello del ragazzo nel tentativo di baciarlo.
A quel punto Erika si alzò di scatto; dal suo sguardo si capiva benissimo che era preoccupatissima.
La ragazza si alzò sulle punte e avvicinò pian piano le sue labbra a quelle del ragazzo, che però la fermò appena in tempo.
“… mi dispiace, ma il mio cuore appartiene già ad un’altra fanciulla…” disse Orphe.
La ragazza si voltò e corse via piangendo, senza notare la presenza di Erika.
Erika si avvicinò piano a Orphe, che le dava le spalle. Gli mise le braccia attorno alla vita e lo strinse teneramente a sé.
Dopo pochi istanti Orphe le prese le mani e le staccò da sé… poi si volse verso di lei e la guardò intensamente.

“Erika… perché sei qui?” disse in tono cupo.
“… Orphe… chiunque non riuscirebbe a stare lontano dalla persona amata…” gli disse dolcemente Erika.
“… ma prima con Naoji…” iniziò Orphe, ma venne interrotto da Erika “Temo che tu abbia frainteso Orphe… vedi, io ti ho visto circondato da tutte quelle ragazze prima e… ho avuto un attacco di gelosia… temevo che tu ti saresti allontanato sempre di più da me… e che io mi sarei ritrovata sola…” fece una pausa, ma poi continuò “… ero così spaventata che sono corsa al fiume e lì ho incontrato Naoji, che mi ha abbracciato di sua iniziativa… suppongo per tranquillizzarmi…”
Orphe la guardò meravigliato e poi, incredibilmente, le sorrise.
Oh, i suoi sorrisi per Erika erano la cosa più bella del mondo, non si sarebbe mai stancata di vederli.
“… sciocchina… come potrei dimenticarmi di te? Come potrei allontanare la fanciulla che mi permette ogni giorno di vivere, con uno solo dei suoi sorrisi?” disse dolcemente Orphe.

Erika arrossì, mentre si specchiava negli occhi cristallini di Orphe.
La ragazza gli mise le braccia intorno al collo, mentre lui le cingeva dolcemente la vita; poi avvicinò pian piano le sue labbra a quelle di lei… si diedero un lungo e intenso bacio.
Quando tornarono a guardarsi si accorsero che erano cominciati i fuochi d’artificio programmati; così si volsero ad ammirarli.
“Ti amo Orphe…” disse Erika appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Ti amo anche io Erika...” le rispose Orphe accarezzandole dolcemente la testa.

I fuochi artificiali di quella sera vennero ricordati da tutti, meno che da due giovani innamorati, i cui soli pensieri erano l’uno per l’altra.

Cosa succederà con Naoji ora? Lo scoprirete nel prossimo episodio!!!


Il seguito molto presto! <3

(L'immagine non è legata alla FF, tratta da uno speciale del manga)

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